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domenica 15 settembre 2013

Geni incompresi: da Marylin Monroe a George Orwell

Certamente non tutti sanno che i Beatles furono scartati da una casa discografica, oppure che a Marylin Monroe fu consigliato di trovarsi un lavoro da segretaria d'azienda.

Queste sono soltanto alcune delle “bocciature” eccellenti, rivelatesi alla fine un grande errore per chi emise il verdetto: le future star avranno forse dimenticato, nel corso della loro radiose carriere, quei tristi episodi ma: che fine avranno fatto, invece, i loro miopi censori?

Fu un manager della Decca, casa discografica che vantava, tra le proprie fila, personaggi del calibro di Johnny Holiday e Louis Armstrong, a “stroncare” nientemeno che i nascenti Fab Four, pronunciando una frase passata alla storia “Il sound dei Beatles non ci piace”.


Nessuno sa cosa sia successo, dopo qualche anno, della vita professionale di quel manager...

Era invece il 1959, allorchè un produttore della Universal Studios, dopo aver esaminato Clint Estwood, lo liquidò sui due piedi, dicendogli “Hai un dente scheggiato, il tuo pomo d'Adamo spunta troppo fuori e parli troppo lentamente, lascia perdere con il cinema, che è meglio”.

Proprio così.


Fu nientemeno che Jim Denny, conduttore del Grand Ole Opry, uno dei programmi radiofonici musicali più seguiti negli States che, rivolgendosi ad un imberbe Elvis Presley, lo apostrofò con queste parole “Non andrai da nessuna parte, figliolo, torna a guidare il tuo camioncino”.


Un giovane scrittore, di nome George Orwell, sottopose un proprio racconto al direttore della casa editrice Faber and Faber, Thomas Sterns Eliot, ottenendone un rifiuto.

Il romanzo trattava, in forma allegorica, del totalitarismo sovietico, ma, poichè si era ancora in piena seconda guerra mondiale, il direttore di Faber and Faber, ritenne che non fosse il caso di criticare l'Unione Sovietica.

Quel racconto era “La fattoria degli animali”, che vide la luce grazie ad un'altra casa editrice, la Sacker and Warburg, che non si fece gli stessi scrupoli.


Alla “poco” lungimirante Emmeline Snively, direttrice della Blue Book Model Agency, per poco non riuscì di stroncare sul nascere la carriera di Marylin Monroe, cui si rivolse in questo modo “Faresti meglio a imparare un lavoro da segretaria, oppure a cercare marito”.

Gran brutta bestia, l'invidia femminile, no?


Sempre a proposito di produttori cinematografici, fu proprio uno della MGM a scartare Frederick Austerlitz, durante un provino per un film nel 1928: “Ha anche la calvizie e sa ballare appena”: si trattava di Fred Astaire.


I “geni della lampada” al contrario non sono mai mancati anche da questa parte dell'oceano: un produttore inglese, infatti, spiegò ai Rolling Stones, alle loro prime armi, che “Quel cantante dovrà andarsene, o non combinerete mai nulla...”.



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