Certamente non tutti sanno che i
Beatles furono scartati da una casa discografica, oppure che a
Marylin Monroe fu consigliato di trovarsi un lavoro da segretaria
d'azienda.
Queste sono soltanto alcune delle
“bocciature” eccellenti, rivelatesi alla fine un grande errore
per chi emise il verdetto: le future star avranno forse dimenticato,
nel corso della loro radiose carriere, quei tristi episodi ma: che
fine avranno fatto, invece, i loro miopi censori?
Fu un manager della Decca, casa
discografica che vantava, tra le proprie fila, personaggi del calibro
di Johnny Holiday e Louis Armstrong, a “stroncare” nientemeno che
i nascenti Fab Four, pronunciando una frase passata alla storia “Il
sound dei Beatles non ci piace”.
Nessuno sa cosa sia successo, dopo
qualche anno, della vita professionale di quel manager...
Era invece il 1959, allorchè un
produttore della Universal Studios, dopo aver esaminato Clint
Estwood, lo liquidò sui due piedi, dicendogli “Hai un dente
scheggiato, il tuo pomo d'Adamo spunta troppo fuori e parli troppo
lentamente, lascia perdere con il cinema, che è meglio”.
Proprio così.
Fu nientemeno che Jim Denny,
conduttore del Grand Ole Opry, uno dei programmi radiofonici musicali
più seguiti negli States che, rivolgendosi ad un imberbe Elvis
Presley, lo apostrofò con queste parole “Non andrai da nessuna
parte, figliolo, torna a guidare il tuo camioncino”.
Un giovane scrittore, di nome
George Orwell, sottopose un proprio racconto al direttore della casa
editrice Faber and Faber, Thomas Sterns Eliot, ottenendone un
rifiuto.
Il romanzo trattava, in forma
allegorica, del totalitarismo sovietico, ma, poichè si era ancora in
piena seconda guerra mondiale, il direttore di Faber and Faber,
ritenne che non fosse il caso di criticare l'Unione Sovietica.
Quel racconto era “La fattoria
degli animali”, che vide la luce grazie ad un'altra casa editrice,
la Sacker and Warburg, che non si fece gli stessi scrupoli.
Alla “poco” lungimirante
Emmeline Snively, direttrice della Blue Book Model Agency, per poco
non riuscì di stroncare sul nascere la carriera di Marylin Monroe,
cui si rivolse in questo modo “Faresti meglio a imparare un
lavoro da segretaria, oppure a cercare marito”.
Gran brutta bestia, l'invidia
femminile, no?
Sempre a proposito di produttori
cinematografici, fu proprio uno della MGM a scartare Frederick
Austerlitz, durante un provino per un film nel 1928: “Ha anche la
calvizie e sa ballare appena”: si trattava di Fred Astaire.
I “geni della lampada” al
contrario non sono mai mancati anche da questa parte dell'oceano: un
produttore inglese, infatti, spiegò ai Rolling Stones, alle loro
prime armi, che “Quel cantante dovrà andarsene, o non
combinerete mai nulla...”.
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