Per provare a distinguersi dagli altri e per
non finire inghiottiti nel marasma del web, sempre più spesso molti
personaggi dello showbiz fanno ricorso al vecchio
trucco dello pseudonimo, o del nome d'arte che dir si voglia, spaziando tra nomi e nomignoli il più delle volte strani, ma in ogni caso divertenti.
Della serie, dimmi come ti chiami
e ti dirò chi sei, tanto che c'è pure chi, non contento della
propria vita da star, ha sostituito addirittura il soprannome
con un'altro nuovo di zecca: come nel caso dell'ex rapper Snoop Dogg che, una
volta presa la decisione di lasciare il mondo delle rime per
approdare al reggae, ha scelto di farsi chiamare Snoop Lion.
Oltre a lui, nella folta schiera
dei rapper, nel recente passato hanno cambiato pseudonimo anche Puff
Daddy (ora solo Diddy), nonché il collega Ol' Dirty Bastard il
quale, per provare a raddrizzare la propria esistenza, decise di
ribattezzarsi in Big Baby Jesus: ciò non gli è comunque servito per
uscire dal tunnel della droga, che dieci anni fa l'ha portato alla
morte per overdose.
E c'è pure chi, come la famosa pop
star Prince, dopo aver cambiato a sorpresa il proprio nome in Symbol,
se l'è visto respinto dai tanti fans che non ne hanno voluto sapere,
tanto da costringere l'artista a tornare sui propri passi: in modo
senz'altro migliore andò, invece, al signor Richard Starkey, ancor
oggi conosciuto in tutto il pianeta con il nome di Ringo Starr, ovvero il
batterista dei Beatles.
In altri casi, più che da una
scelta, il soprannome deriva da semplici abbreviazioni dell'originale
nome anagrafico: è il caso, ad esempio, di Al Pacino (Alfredo James
Pacino), oppure di Brad Pitt (William Bradley Pitt) o di Matt
(Mattew) Damon.
Per Woopi Goldberg, invece, il nome d'arte deriva da un simpatico gioco di parole che richiama i
cuscini usati per riprodurre il rumore delle “puzzette” (whoopee
cushion), mentre il cognome è quello di sua madre: tra i più famosi
nomi d'arte non può certamente essere dimenticato quello di Marilyn
Monroe, che accanto al cognome da nubile della madre, scelse il
nome di battesimo della moglie dello scrittore Arthur Miller che
-qualche anno più tardi- divenne suo marito.
Non solo alle star dello showbiz,
però, piace giocherellare con i nomi d'arte: il giocatore di
football americano Chad Johnson, ad esempio, per rendere omaggio alla
propria maglia numero 85, ha deciso di ribattezzarsi con il nome di
Chad Ochocinco (otto e cinque), non da meno è stato il campione di
basket Ron Artest, che ha addirittura ottenuto il riconoscimento
legale del suo nuovo nome Metta World Peace.
In questo caso, Metta è un
termine buddista che suona più o meno come “gentilezza e
cordialità”, cui il cestista ha voluto aggiungere “pace nel
mondo”: a fronte di tale scelta, più d'un appassionato della NBA è
rimasto di stucco, visto che in campo Ron Artest non è certamente conosciuto per i suoi modi educati, come stanno a dimostrare le 86 giornate
di squalifica a suo tempo inflitte nei suoi confronti dalla giustizia sportiva.
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