Pagine

lunedì 7 ottobre 2013

Vanessa Ferrari: un argento mondiale dedicato ai morti di Lampedusa

Dopo aver collezionato una serie (immeritata) di medaglie di legno, è arrivato finalmente l'argento mondiale per la piccola grande regina della ginnastica artistica made in Italy: proprio così, Vanessa Ferrari è tornata sul podio ad Anversa, sei anni dopo il bronzo conquistato a Stoccarda, quand'era appena sedicenne.

A dimostrazione del fatto che un cuore grande può albergare anche in un corpicino da farfalla, ecco che il primo pensiero della  Ferrari è andato alle tante vittime del naufragio di Lampedusa.

Dedico questa medaglia ai tanti ragazzi che sono morti nella tragedia di Lampedusa, come me nello sport, anch'essi erano alla ricerca di un sogno, ma loro non ce l'hanno fatta-queste le prime parole della campionessa lombarda a margine della premiazione.

Per quanto riguarda la performance che le ha permesso d'issarsi fino a un passo dal titolo, la quasi 23enne ginnasta racconta “Avevo i crampi nelle mani, prima dell'ultima diagonale, anche se non volevo proprio bruciarmi questa ennesima occasione -ha detto- “in passato avevo subito dei torti dai giudici, ci mancava che mi rovinassi da sola, questa volta”.

A tale proposito, abbiamo ancora tutti negli occhi i torti subiti da Vanessa Ferrari nella finale olimpica di Londra 2012, che le hanno impedito di portarsi a casa dai Giochi una meritatissima medaglia di bronzo.

La piccola Vanessa, però, ha dimostrato di essere più forte di tutto, dei regolamenti e dei giudici che l'hanno spesso penalizzata, della giovani avversarie e anche degli infortuni, che l'avevano per tanto tempo limitata.

Ora che il meritato successo di Anversa ha contribuito a ridarle la scena, in molti s'affretteranno a dire  che “Vanessa è tornata” ma, come assicurano dal clan azzurro, in realtà non era mai andata via.

Nessun commento:

Posta un commento