Pagine

sabato 14 dicembre 2013

Moana Pozzi, perché la sua morte è ancora un mistero?

Per la stragrande maggioranza, il nome di Debora Attanasio non avrebbe probabilmente significato mai nulla, se non fosse per il libro dal titolo “Non dite alla mamma che faccio la segretaria” (Sperling & Kupfer) scritto da questa signora, che è stata per parecchi anni una stretta collaboratrice del produttore e regista di film hard Riccardo Schicchi, scomparso un anno fa.

Nel libro con il quale rievoca il tempo trascorso alla “Diva Futura”, la Attanasio descrive, in maniera frizzante tra aneddoti e spaccati di vita contemporanea, quelli che furono i tempi d'oro del porno italiano, ivi comprese tutte le pornodive scoperte e lanciate dal pirotecnico Schicchi.

Compresa, ovviamente, l'indimenticata Moana Pozzi, la cui morte viene trattata nel libro senza gettare ombre su quella che è stata la versione ufficiale, nonostante negli ultimi mesi alla stessa Attanasio siano in qualche modo sorti alcuni dubbi.

Tutto è iniziato quando Marco Gregoretti, un giornalista del settimanale 'Panorama' che stava svolgendo un'inchiesta sui 'giri' di Schicchi, le mostrò alcuni documenti che provavano come Moana Pozzi avesse lavorato per i servizi segreti.

Da quel momento, la segretaria di produzione di “Diva Futura”, ha iniziato a vedere sotto una luce diversa alcuni episodi con protagonista la pornodiva: come quella volta che, dopo un litigio con Moana, fu quest'ultima a scusarsi con lei, in modo del tutto inusuale, visto che  la ragione stava tutta dalla sua parte.

Ma la cosa più strana fu che, qualche mese dopo la sua morte, si presentò presso gli uffici della casa cinematografica un sedicente medium il quale, dopo aver avuto un lungo e riservato colloquio con Schicchi, si rivolse all'Attanasio dicendole di non preoccuparsi, che Moana non ce l'aveva con lei.

Sul fatto che Moana Pozzi fosse molto malata non ci piove, ma i racconti di suo marito si sono sempre fermati all'ingresso dell'ospedale di Lione, poi più nulla: chissà, poi, perchè non farle nemmeno una tomba per renderle omaggio? Certo, all'epoca, lei stessa era convinta d'essere un personaggio osceno, mentre oggi c'è molta gente che la stima.

Come racconta nel libro la Attanasio, Moana non frequentava nessuna collega, anzi, viveva in un mondo tutto suo: aveva un giro di relazioni fatto di uomini politici, intellettuali e qualche amico personale, visto che nella vita privata era una donna non molto espansiva, nonostante dopo la sua morte siano comparsi all'improvviso tanti personaggi che dichiaravano essergli stati amici oppure fidanzati.

Per saperne di più, il miglior consiglio è quello di leggersi il capitolo “Benvenuti in casa Pozzi”, tratto dal libro di Debora Attanasio intitolato “Non dite alla mamma che faccio la segretaria” (Sperling & Kupfer).

Nessun commento:

Posta un commento