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martedì 3 dicembre 2013

All'asta una delle medaglie olimpiche dell'uomo che fece infuriare Hitler

Nel lontano 1936, mentre sulla grigia Berlino soffiavano già i venti di guerra, al cospetto del Führer veniva celebrata l'XI edizione dei Giochi Olimpici moderni: pur inizialmente riluttante ad ospitare la manifestazione sportiva, Adolf Hitler cambiò idea soltanto quando il fido Joseph Goebbels gli fece notare i vantaggi in termini propagandistici di un tale evento mondiale.

Tanto che il governo tedesco non badò a spese, costruendo impianti e strutture all'avanguardia per quei tempi: quell'edizione dell'Olimpiade si distinse, inoltre, per essere stata la prima ripresa dalle telecamere della televisione: il regime nazista, infatti, per l'occasione mandò in onda il primo programma televisivo al mondo.

A rompere le uova nel paniere dell'imponente macchina propagandistica della 'razza ariana', ci pensò un giovane atleta americano di colore: tale Jesse Owens, che si aggiudicò addirittura quattro medaglie d'oro nella disciplina regina dei Giochi, ovvero l'atletica leggera: tutto questo, proprio sotto gli occhi di un furibondo Hitler, impaziente di cogliere la massima occasione sportiva mondiale per dimostrare la superiorità razziale teutonica.

Notizia di oggi che, a distanza di 77 anni, una delle quattro medaglie conquistate dal mitico Owens il prossimo 7 dicembre verrà battuta ad un'asta online, avendo già ricevuto offerte per 200 mila dollari: secondo Scp Auctions, che si occupa della vendita, lo storico cimelio potrebbe alla fine raggiungere addirittura l'iperbolica cifra di un milione di dollari.

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