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lunedì 9 settembre 2013

Olimpiadi Giappone 2020: sarà il nascondino lo sport rivelazione?

Non appena il tempo di assegnare al Giappone l'organizzazione delle Olimpiadi 2020, ed ecco che spunta un bizzarro comitato per l'introduzione del nascondino tra le discipline a cinque cerchi.

L'idea è del professor Yasuo Hazaki, 64 anni, una cattedra alla prestigiosa Nippon Sport Science University, il quale pare abbia dichiarato che milioni di persone giocano, o hanno giocato a nascondino in tutto il mondo e, pertanto, la mia proposta dovrebbe trovare sostenitori ovunque”.

Di fronte all'obiezione che il nascondino non sia uno sport vero e proprio, Hazaki non si è scomposto, anzi, ha persino rilanciato “Per praticare il nascondino bisogna saper correre, mantenere un equilibrio e spesso un'immobilità assoluta, avere intuito ed agilità: è uno sport, eccome”.

A sostegno della proposta del professore giapponese, non si può non riconoscere il fatto che, a differenza di tanti altri sport olimpici che richiedono doti fisiche fuori dal comune, il nascondino può essere giocato da chiunque, a qualunque età, ed in ogni luogo.

Infine pare che, il neonato Comitato promotore, abbia stilato addirittura un regolamento, secondo il quale le partite verrebbero giocate in questo modo: due tempi, della durata di cinque minuti ciascuno, su un campo di dimensioni a metà strada tra uno di basket ed uno di calcio, sia su un terreno naturale, oppure artificiale.

Ad affrontarsi sarebbero due squadre, ciascuna formata da sette giocatori, che faranno a turno nel nascondersi e nel darsi la caccia: come avviene nel gioco originale per bambini, per eliminare un avversario, sarà prima necessario scovarlo, rincorrerlo e, quindi, toccarlo.

Se l'importante è partecipare, come amava dire Pierre de Coubertain, l'ideatore dei moderni Giochi olimpici, bene sarebbe anche non farsi trovare, dopo essersi nascosti, aggiungerebbe oggi il suo degno allievo, Yasuo Hazaki.

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