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mercoledì 19 marzo 2014

Playboy, quale mistero dietro tanti suicidi?

Non è certo la prima volta, e di sicuro non si tratterà dell'ultima, che qualcuno prova a far luce sui misteriosi suicidi che hanno visto coinvolte, a partire dagli anni sessanta, molte tra le più belle donne che hanno posato per la rivista Playboy, a partire dalla più famosa di tutte, l'intramontabile e sensualissima Marylin Monroe.

Nonostante la miriade di inchieste giornalistiche svolte in tutti questi anni, ancor oggi un alone di mistero circonda la sua morte: la 36nne attrice, icona sexy del cinema americano e mondiale, fu infatti ritrovata senza vita nella sua villa, dopo essersi suicidata (secondo fonti della polizia) ingerendo 47 compresse di Nembutal.

Quella che molti hanno definito come la maledizione delle pin-up di Playboy non si è certo fermata al decesso della Monroe, abbattendosi altresì nel corso degli anni sui destini di altre più o meno famose ex playmate: a partire da Sue Williams e Ashlyn Martin, conigliette degli anni sessanta, entrambe morte suicide nel 1969 e nel 1991.

Ancora sconosciute, invece, risultano essere le cause della prematura scomparsa di Jackie Rainbow, Lannie Balcom e Fran Gerard, mentre fu un incidente aereo a stroncare la vita nel 1977 alla splendida Eve Meyer, per non dire degli incidenti automobilistici in cui perirono Tonia Crews, Claudia Jennings e Carol Willis, che contribuirono non poco ad alimentare la leggenda.

Ai giorni nostri, grande risonanza ha avuto la morte di una delle più amate playmate del nuovo millennio, ovvero Anne Nicole Smith, che scelse di togliersi la vita nel 2007, ingerendo un mix letale di alcool e barbiturici: ultima in ordine di tempo, è stata invece la volta della super sexy Cassandra Lynn, al tempo nota come Miss Febbraio 2006, scomparsa lo scorso mese di gennaio 2014 per cause ancor oggi avvolte dal mistero.

Tanto che viene da chiedersi: esiste un un unico filo che lega le morti di queste splendide donne, oppure si tratta soltanto di sfortunate coincidenze? Una domanda alla quale è difficile fornire una convincente risposta, per non dire di una delle speculazioni più ricorrenti, secondo la quale la responsabilità dei tanti suicidi sarebbe della CIA che, dopo aver usato le conigliette come spie, avrebbe deciso di liberarsene al termine delle rispettive missioni.

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