Per la stragrande maggioranza, il
nome di Debora Attanasio non avrebbe probabilmente significato mai
nulla, se non fosse per il libro dal titolo “Non dite alla mamma che faccio la
segretaria” (Sperling & Kupfer) scritto da questa signora, che
è stata per parecchi anni una stretta collaboratrice del produttore
e regista di film hard Riccardo Schicchi, scomparso un anno fa.
Nel libro con il quale rievoca il
tempo trascorso alla “Diva Futura”, la Attanasio descrive, in
maniera frizzante tra aneddoti e spaccati di vita contemporanea,
quelli che furono i tempi d'oro del porno italiano, ivi comprese
tutte le pornodive scoperte e lanciate dal pirotecnico Schicchi.
Compresa, ovviamente,
l'indimenticata Moana Pozzi, la cui morte viene trattata nel libro
senza gettare ombre su quella che è stata la versione ufficiale,
nonostante negli ultimi mesi alla stessa Attanasio siano in qualche
modo sorti alcuni dubbi.
Tutto è iniziato quando Marco
Gregoretti, un giornalista del settimanale 'Panorama' che stava
svolgendo un'inchiesta sui 'giri' di Schicchi, le mostrò alcuni
documenti che provavano come Moana Pozzi avesse lavorato per i
servizi segreti.
Da quel momento, la segretaria di
produzione di “Diva Futura”, ha iniziato a vedere sotto una luce
diversa alcuni episodi con protagonista la pornodiva: come quella
volta che, dopo un litigio con Moana, fu quest'ultima a scusarsi con lei, in
modo del tutto inusuale, visto che la ragione stava tutta dalla sua
parte.
Ma la cosa più strana fu che,
qualche mese dopo la sua morte, si presentò presso gli uffici della
casa cinematografica un sedicente medium il quale, dopo aver avuto un
lungo e riservato colloquio con Schicchi, si rivolse all'Attanasio
dicendole di non preoccuparsi, che Moana non ce l'aveva con lei.
Sul fatto che Moana Pozzi fosse
molto malata non ci piove, ma i racconti di suo marito si sono sempre
fermati all'ingresso dell'ospedale di Lione, poi più nulla: chissà,
poi, perchè non farle nemmeno una tomba per renderle omaggio? Certo,
all'epoca, lei stessa era convinta d'essere un personaggio osceno,
mentre oggi c'è molta gente che la stima.
Come racconta nel libro la
Attanasio, Moana non frequentava nessuna collega, anzi, viveva in un
mondo tutto suo: aveva un giro di relazioni fatto di uomini politici,
intellettuali e qualche amico personale, visto che nella vita privata era una donna non molto espansiva, nonostante dopo la sua morte siano
comparsi all'improvviso tanti personaggi che dichiaravano essergli
stati amici oppure fidanzati.
Per saperne di più, il miglior
consiglio è quello di leggersi il capitolo “Benvenuti in casa
Pozzi”, tratto dal libro di Debora Attanasio intitolato “Non
dite alla mamma che faccio la segretaria” (Sperling & Kupfer).
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