Nel lontano 1936, mentre sulla
grigia Berlino soffiavano già i venti di guerra, al cospetto del
Führer
veniva celebrata l'XI edizione dei Giochi Olimpici moderni: pur
inizialmente riluttante ad ospitare la manifestazione sportiva, Adolf
Hitler cambiò idea soltanto quando il fido Joseph Goebbels gli fece
notare i vantaggi in termini propagandistici di un tale evento
mondiale.
Tanto
che il governo tedesco non badò a spese, costruendo impianti e
strutture all'avanguardia per quei tempi: quell'edizione
dell'Olimpiade si distinse, inoltre, per essere stata la prima ripresa
dalle telecamere della televisione: il regime nazista, infatti, per
l'occasione mandò in onda il primo programma televisivo al mondo.
A
rompere le uova nel paniere dell'imponente macchina propagandistica
della 'razza ariana', ci pensò un giovane atleta americano di
colore: tale Jesse Owens, che si aggiudicò addirittura quattro
medaglie d'oro nella disciplina regina dei Giochi, ovvero l'atletica
leggera: tutto questo, proprio sotto gli occhi di un furibondo Hitler,
impaziente di cogliere la massima occasione sportiva mondiale per
dimostrare la superiorità razziale teutonica.
Notizia
di oggi che, a distanza di 77 anni, una delle quattro medaglie
conquistate dal mitico Owens il prossimo 7 dicembre verrà battuta ad
un'asta online, avendo già ricevuto offerte per 200 mila dollari:
secondo Scp Auctions, che si occupa della vendita, lo storico cimelio
potrebbe alla fine raggiungere addirittura l'iperbolica cifra di un
milione di dollari.
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